Svelarsi open

di Silvia Gallerano

 

Si tratta di una chiamata. Risponde chi la sente. Non è per tutti. È per chi ha voglia di incontrarci. Non ci mostriamo come animali di uno zoo. Accogliamo chi è interessata a rispecchiarsi. Ci sono parole. Tante. Che coprono, che proteggono i corpi. E poi ci sono i corpi. Così come li guardiamo allo specchio quando ci svegliamo. Prima di camuffarli per camminare in mezzo agli altri. Sai quando si dice: immagina una persona che ti fa paura mentre è nuda. Per smontarla. Per vedere che è composta dagli stessi pezzi che compongono te. Ecco, noi ci spogliamo proprio. I nostri pezzi li mostriamo tutti.

 

la radice o la matrice

 Da alcuni anni conduco laboratori per sole donne sul testo de “La Merda” di Cristian Ceresoli. Trattandosi di un monologo che già da testo è da interpretare nude, il laboratorio coinvolge sole donne e si concentra sulla nudità e sui temi che sono trattati dal testo: la relazione col proprio corpo, il senso di inadeguatezza, le umiliazioni e le auto-umiliazioni inflitte e subite, la potenza e la liberazione. Già durante il primo laboratorio ho percepito le enormi potenzialità del luogo che si andava a creare immediatamente: un ambiente sicuro, dove sentirsi libere di condividere e rispecchiarsi, con l’effetto immediato di riconoscersi e darsi forza.

Un elemento ricorrente nel percorso laboratoriale è la scoperta del riconoscere la propria storia in quella delle altre, passando dal fatto di riconoscere il proprio corpo nel corpo delle altre.

 

il laboratorio

Nello svolgersi della settimana di lavoro, dopo aver aperto le porte del nostro svelamento grazie alle parole del testo de “la Merda”, lo abbandoniamo progressivamente e approdiamo a testi e immagini nostre: scrittura scenica, materiale testuale, improvvisazioni montate.

Il lavoro di scrittura è un lavoro condiviso: ogni attrice ha la possibilità di scrivere con le parole o con il proprio corpo la sua presenza. La scrittura non è solo di parole, anzi, è soprattutto di corpi. Le parole a volte sono gli inganni, il rumore dell’abituale: i corpi rivelano la vera essenza, il discorso non articolato ma presente. E, se non troviamo ancora parole, abbiamo quelle del testo che possono continuare a sostenerci. Ognuna farà quindi, accompagnata dallo sguardo delle altre, il suo proprio e personale percorso.

 

lo svelamento

Alla fine della settimana mettiamo insieme tutti i pezzi del puzzle percorso: parole del testo “La Merda”, nuove scritture, immagini. Non sappiamo prima che cosa andremo a mostrare: lo “svelamento” si comporrà strada facendo. Spesso il lavoro che si compone è un’altalena tra vari stati: un senso di invasione, una mancanza di spazio, una compressione, da una parte. La potenza, lo strabordare, la risata travolgente, dall’altra. La cultura patriarcale che ancora ci circonda ci insegna sin da piccole a limitare i nostri desideri di potenza, ad accettare invasioni di campo da parte dell’altro sesso (dove il campo è il nostro corpo), a farci in disparte e per senso di costrizione spesso a esplodere. Quando siamo insieme, riconoscendosi le une negli occhi delle altre, ritroviamo la forza per occupare lo spazio che ci spetta.

Vogliamo, con la condivisione di questi momenti di “svelamento” – dei nostri corpi, dei nostri fallimenti – far vivere per empatia lo stesso atto di liberazione. Anche per questo il pubblico a cui ci rivolgiamo deve essere principalmente un pubblico di donne (cis, trans e non binarie). Tutte quelle insomma che si sentono (anche) donne. Ho già sperimentato che il fatto di trovarci tra donne crea una relazione tra scena e platea che permette a chi si trova in entrambe le posizioni di sentirsi libera di esprimersi al massimo, come interprete e come fruitrice. Non si tratta solo di creare uno spazio sicuro per chi è sul palco, ma anche di permettere a chi guarda di sentire il proprio corpo risuonare più profondamente con quello che vede, nudo, in scena.

 

Silvia Gallerano è

“Straordinaria, sublime e da strapparti la pelle di dosso” (The Guardian) Silvia Gallerano vince (prima attrice italiana) il premio The Stage 2012 for Acting Excellence per l’interpretazione de La Merda. “Una assoluta scoperta per il cinema” secondo Marco Giusti a Stracult (Rai2), per la sua interpretazione di Betta in Riccardo va all’inferno di Roberta Torre, la Gallerano lavora in molti altri film tra cui Ride di Valerio Mastandrea e Nome di donna di Marco Tullio Giordana, oltre che nella serie prodotta da Sky e scritta da Niccolo Ammaniti, Il Miracolo. È protagonista di Asino Vola di Paolo Tripodi e Marcello Fonte. È fondatrice della Compagnia Teatrale Dionisi, e ha lavorato, tra i molti altri, con Serena Sinigaglia, Veronica Cruciani, Francesco Micheli e Oscar De Summa. Conta preziose collaborazioni con il mondo della letteratura: da John Berger a Suad Amiry e Assia Djebar.

“Svelarsi open” in forma di laboratorio è una delle tappe di lavoro del progetto Svelarsi a cura di Silvia Gallerano finalizzato alla realizzazione di uno spettacolo nell’autunno del 2022.

La cura produttiva del progetto è in collaborazione con il Teatro di Dioniso di Torino diretto da Michela Cescon e PAV di Roma diretta da Claudia Di Giacomo e Roberta Scaglione. www.teatrodidioniso.it

 


 

Informazioni sul laboratorio

Le partecipanti al laboratorio saranno Silvia Gallerano, 1 attrice del nucleo storico più 10 iscritte (selezionate attraverso lettera motivazionale e successivo colloquio).

Date:
dal 4 al 7 maggio – orario: 10.00/13.00 – 14.00/17.00
c/o Grock Scuola di Teatro – Via Emanuele Muzio 3

Restituzione Finale con pubblico:
8 maggio – orario: 17.00 e 20.30 (con prove dalla mattina)
c/o Teatro Litta – La Cavallerizza – c.so Magenta 24

Costo per allievo:
350,00€

 

Per informazioni e/o adesioni inviare una mail a
scuolagrock@mtmteatro.it