In principio era il bianchino. Erano gli anni in cui il telefono se ne stava a casa e non in tasca, i sarti non erano stilisti e si diceva mi piace e basta, senza alzare il pollice.
In principio era il bianchino. Lo servivano nel bar sotto casa con due patatine e qualche oliva, se andava bene. Ma si sa, il mondo gira e tutto si evolve: anche il rito semplice del bianchino è stato nobilitato trasformandosi nell’ormai imperdibile Happy Hour. Tutti felici per un’ora o poco più in mezzo a fiumane di gente che si accalca davanti a vassoi di pasta fredda, insalata di riso, pizzette, sedano con philadelphia. Ora si sono aggiunti anche i dolci e quindi l’Happy Hour pur restando felice si chiama apericena. Brutto ma efficace neologismo. Vessillo della folla “aperitiva”è lui, lo SPRITZ. E allora amici, beviamocelo insieme uno SPRITZ ogni venerdì sera. Fra una chiacchiera e l’altra ne approfitterò per raccontarvi anche quello che avviene qui a MTM. Vi aspetto