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da Fëdor Dostoevskij – ideazione e regia Stefano Cordella – drammaturgia Elena C. Patacchini – con Alma Poli e Diego Finazzi – disegno luci Fulvio Melli – scene e costumi
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da Fëdor Dostoevskij – ideazione e regia Stefano Cordella – drammaturgia Elena C. Patacchini – con Alma Poli e Diego Finazzi – disegno luci Fulvio Melli – scene e costumi Francesca Biffi – assistente alla regia Sofia Tieri – staff tecnico Stefano Lattanzio, Ahmad Shalabi – direzione di produzione Elisa Mondadori – produzione Manifatture Teatrali Milanesi
Il sognatore è un fantasma che crea e disfa storie nella sua testa. Perso nei suoi viaggi mentali, spesso si dimentica del mondo reale.
La solitudine è il motore della sua immaginazione che lo porta a vagare di notte, cercando incontri che possano nutrire la sua fantasia. Vive così intensamente le sue allucinazioni da non riuscire ad aprirsi agli altri, terrorizzato dallo scontro con la realtà. Gli unici dialoghi sono con le case e gli edifici che lo circondano. Dà vita agli oggetti inanimati pur di non confrontarsi con le persone. Si sente inadeguato, inadatto alle dinamiche relazionali che lo obbligherebbero a mettere in discussione il suo mondo immaginario.
L’incontro con Nasten’ka arriva per caso, in una notte bianca che si confonde con il giorno. Nonostante le raccomandazioni della ragazza, il sognatore si innamora e di fronte a questo sentimento autentico la timida fantasia si mostra per quello che è: “Schiava di un’ombra, di un’idea”. E invano il sognatore fruga nei suoi vecchi sogni cercandone uno che possa scaldarlo come l’emozione che sta provando nell’incontro con Nasten’ka. Perché anche la più elaborata delle allucinazioni non può competere con la vita che esplode.
In questo modo, il posto dei sogni verrà rapidamente sostituito dai rimpianti. Tra la nostalgia per quello che non ha mai vissuto e la malinconia per le occasioni sprecate, il sognatore trascorre quattro notti con Nasten’ka assaporando per la prima volta nella sua vita la consistenza della realtà, l’adrenalina del presente e la possibile costruzione di un futuro.
La Cavallerizza – I posti non sono numerati, non è consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato.
martedì/domenica ore 19.30
durata: 70 minuti
Invito a Teatro Manifatture Teatrali Milanesi
intero € 18,00 – scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 9,00 – tagliando Esselunga di colore VERDE
Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02-86454545
Date
aprile 4 (Giovedì) - 14 (Domenica)(GMT+02:00)
Dove
Teatro Litta
corso Magenta 24
giugno
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enigma teatrale per spazio, corpo e oggetti di Antonio Syxty – con Clio Cipolletta, cast in definizione – con la collaborazione di Susanna Baccari – direzione di produzione Elisa Mondadori
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enigma teatrale per spazio, corpo e oggetti di Antonio Syxty – con Clio Cipolletta, cast in definizione – con la collaborazione di Susanna Baccari – direzione di produzione Elisa Mondadori – produzione Manifatture Teatrali Milanesi
Un enigma teatrale ispirato alla definizione della bellezza surrealista: “Come l’incontro casuale di una macchina per cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio.” È una similitudine usata nei Canti di Maldoror del Conte di Lautréamont.
E poi c’è quello che scrive Max Ernst: “Una realtà compiuta di cui l’ingenua destinazione ha l’aria d’essere stata fissata per sempre (l’ombrello) trovandosi di colpo in presenza di un’altra realtà assai diversa e non meno assurda (una macchina per cucire) in un luogo dove tutte e due devono sentirsi estranee (un tavolo operatorio) sfuggirà per questo stesso fatto alla sua identità. Essa passerà dal suo falso assoluto a un assoluto nuovo, vero e poetico: l’ombrello e la macchina per cucire faranno l’amore.”
Un atto puro come quello dell’amore si produrrà forzatamente tutte le volte che le condizioni saranno rese favorevoli: l’accoppiamento di due realtà in apparenza inconciliabili su un piano che in apparenza non è conveniente per esse.
L’idea, in definitiva, è di mettere in scena un attentato al principio d’identità. Ciò avviene anche utilizzando un procedimento che passa attraverso i cosiddetti “oggetti surrealisti” utilizzati e combinati con simile procedimento. L’oggetto “trovato”, il testo “trovato/ri-trovato” e poi il corpo dell’interprete convocato agiscono come “provocatore ottico” e “provocatore acustico e emozionale” ai fini di un collage in cui “il cuore danza nel fondo dell’abisso dove nessuno potrà mai vederlo”.
La Cavallerizza – I posti non sono numerati, non è consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato.
lunedì/sabato ore 19.30
intero € 18,00 – scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 9,00 – tagliando Esselunga di colore VERDE
Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02-86454545
Date
6 (Giovedì) 8:44 - 15 (Sabato) 8:44(GMT+02:00)
Dove
Teatro Litta
corso Magenta 24