E’ arrivato. Come una cartella di Equitalia che improvvisamente ti ritrovi un giorno in portineria. È arrivato. Lui. Il temutissimo picco influenzale. E giunge il momento in cui, quando ci ritroviamo in posti affollati, in metro, in coda in posta tutti noi guardiamo con terrore il nostro vicino che tossisce o si soffia il naso. Il nostro pensiero fisso è “come alzare le difese immunitarie” e quindi vai con le arance per la vitamina c, lo yogurt per i fermenti lattici, i cereali per le fibre. Ci muniamo di sciarpe con le quali creare una concreta barriera a microbi e batteri. Ingolliamo integratori a base di ribes nigrum e Rosa canina. Arriviamo a isolare in una zona remota della casa persino l’amata prole rea di aver contratto il malanno stagionale. Ma si sa, non ci si può sottrarre al proprio destino. Mai. Nemmeno in questo caso. L’influenza non bussa, apre anzi spalanca la porta e si piazza sul tuo divano per almeno una settimana. E quindi non mi resta che dire buon picco a tutti!